La cerqua non manna
odore de janna.
La cerqua non manda
l'odor della ghianda.
Questa profonda riflessione in versi senari e rimati appartiene a Rossano Cacciatori; la traduzione in italiano è opera di Agostino Ciambotti, il quale lasciò inalterata la parola "cerqua", non per incapacità di renderla in italiano, ma perchè il doverla tradurre "je facìa sangue".
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02/04/2022 Considerazione alla vigilia di Juve-Inter. 'U pórco se sògna sempre 'a janna. |
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06/03/2022 L'affrancazione E venne un témpo che de lu fattoreli contadì non c'avìa più timore. A nonno jé rmanéve tantu impresso de certi che 'rriò a pretènne 'u cesso. Osservazione di Rossano Cacciatori. |
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25/07/2021 Le giovenche In ogni narrazione Giulia evocava il marito con l’appellativo “’u póro Palanca” (1).Avendola vista abbeverare una coppia di giovani manze, quello stesso giorno, “’u póro Palanca” la chiese in moglie. Il padre accettò l’offerta di matrimonio e Giulia la subì con serena rassegnazione. L’angustiava soltanto il fatto che “’u póro Palanca” fosse già rimasto vedovo tre volte; ma distendendo l’abituale durezza in un fugace sorriso, concludeva: “Pér furtùna che ‘u scorticài” (2). 1) “Il povero Palanca”. Nel senso di affettuosa pietà per il defunto. 2) “Fortunatamente gli sopravvissi”. Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. |
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06/10/2019 L’autorità La signora Velia, la vecchia mamma del poeta Agostino Ciambotti, disquisì col figlio sui concetti di amicizia, di lutto, di memoria e di cordoglio. Poi su quelli di spazio (in senso geografico) e su quelli sociologici di famiglia, d’inedia e di rassegnazione. Quindi concluse:“Mbeh, va vè, quissi che se sparte, se sparte. Ma vualtri nón comannéte più gnente” (1). 1) “Beh, va bene, coloro che si separano, si separano. Ma voi altri non avete più nessuna autorità”. Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. |
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02/10/2018 Prudenza Con i risparmi accumulati nei duri anni di emigrazione "Gustì" intraprese un commercio all'ingrosso di granaglie, acquisì alcune piccole proprietà fondiarie e gestì operazioni finanziarie riservate ed audaci.Infine, quasi sessantenne, sposò "Tèta". "Gustì" possedeva una bianchina rossa, col tettuccio nero, sempre parcheggiata a pochi metri dalla sua abitazione. Ormai ottantenne, ritiratosi dagli affari, combatteva la noia quotidiana con frequenti visite al proprio mezzadro. "Scappi Gustì? Dó vai?". Gli domandava "Tèta". "Vado llà 'u teréno". "Allora piji 'a macchina?". "'A pijo scì". "Ma se tròi 'u semaforo rùsciu?" "Me fèrmo, Tè". Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. |
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26/02/2018 Batterie e lame da barba -Queste sono le grandi soddisfazioni della vita!- esclamò con grande enfasi un operaio della fabbrica Duracell di Pescara nella consueta discussione al bar con gli amici all’indomani della notizia della fusione fra la Duracell e la Gillette.- Ma di cosa gioisci, gli dissero, non credere che ti aumentino lo stipendio!- No, non per quello, ma sono entusiasta perché da domani faremo pile e contropile! |
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