Odor di ribelle. |
Di quei dolcissimi, strenui ribelli
ricordo il bruno color delle pelli,
la trasparenza dell'ócchi ciuchìtti,
la lana grìscia, nnèrta dei carzìtti
e l'untu attùrnu attùrnu a li cappélli
calàti su le fronti e li capelli.
A primavera, spissu, Ugo doràva
de 'a muffa che ce fa dentro la fava.
Non ne sapìa de 'a merda de la stalla,
ma de lo fié che dava a la cavalla
e quanno se viaggiava có' 'u calesse
fiutavo l'aria perché me portèsse
quel suo profumo lieve, forte e raro
come la sogna e come il cuoio amaro.
"Nòa" del mese di luglio 2025
|
|
Metrica Falso sonetto
|
Traduzione Di quei dolcissimi, strenui ribelli
ricordo il bruno color delle pelli,
la trasparenza d'occhi piccolini,
la lana grigia erta dei calzini
e l'unto intorno ai bordi dei cappelli
calati sulle fronti e sui capelli.
Sovente, a primavera, Ugo odorava
del muschio nei baccelli della fava.
Sapea del fien che dava alla cavalla
di più che del letame nella stalla
e quando si viaggiava col calesse
fiutavo l'aria perché mantenesse
quel suo profumo lieve, forte e raro
come il grasso di sego e il cuoio amaro.
|
Commento La presenza di Ugo, laconico sostenitore della superiorità del cavallo sul bue, è sempre parsimoniosa.
|
|
|